Sala 6 - Italia napoleonica 1800-1814 |
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La sala illustra le due esperienze più significative dell’Italia napoleonica: al Nord la Repubblica italiana poi Regno d’Italia, che assunse per la prima volta anche nel nome una specifica connotazione italiana; e al Sud il Regno di Napoli nel decennio francese. Il Piemonte, annesso alla Francia, fu trasformato dalle innovazioni portate da Napoleone, per quanto egli considerasse l’Italia solo una terra di conquista, da spogliare in tributi, opere d’arte e soldati per le guerre europee. |
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Sezione 1. Il Piemonte annesso alla Francia 1802-1814 |
Sono illustrati in prevalenza gli aspetti della riorganizzazione militare e amministrativa. |
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Sezione 2. Repubblica italiana, poi Regno d’Italia 1802-1814 |
Della Repubblica, poi Regno italico, sono richiamati gli aspetti significativi dello sviluppo economico, del riordinamento legislativo autonomo poi interrotto con l’imposizione nel 1805 del codice civile francese, della riorganizzazione dell’istruzione, degli impulsi dati alle scienze e alle arti. |
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Sezione 3. Regno di Napoli 1806-1814 |
A differenza dei territori facenti parte del Regno d’Italia, il problema più grave del regno meridionale fu lo smantellamento della feudalità, non solo come giurisdizione, ma come trasformazione delle terre ex feudali in proprietà private. Fu un’operazione riuscita solo in parte e ostacolata dall’efficace resistenza opposta a livello locale, anche con il brigantaggio. La sezione si conclude con il proclama di Rimini del 30 marzo 1815 con l’appello, non raccolto, rivolto da Murat agli italiani a insorgere contro gli austriaci per la propria indipendenza come nazione. Il proclama, pur senza effetti, ebbe tuttavia vasta eco e rimase a lungo un richiamo ideale. |
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Sezione 4. La Sicilia rimasta ai Borbone sotto protezione inglese |
I francesi non occuparono mai la Sardegna, dove si erano rifugiati i Savoia e la Sicilia, asilo dei Borbone. Entrambe le isole rimasero sotto la protezione delle navi britanniche. La costituzione borbonico-siciliana del 1812, a cui si tornerà a fare riferimento nei decenni successivi, fu imposta dal governo inglese sul modello del Regno Unito. Mentre stava avviandosi alla fine l’esperienza napoleonica, gli inglesi cercavano così di prefigurare regimi costituzionali nei territori dove sarebbero venute meno le monarchie insediate dai francesi, onde evitare sia la prosecuzione del modello amministrativo napoleonico, sia il ritorno puro e semplice ai precedenti ordinamenti. |
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