Sala 4 - Un mondo nuovo: le Rivoluzioni del Settecento

Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino
 

I simboli di sala sono l’albero della libertà eretto al centro e ai suoi piedi la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino.
Il colore vivace evoca la nascita di un mondo nuovo con la rivoluzione francese e con larivoluzione industriale in Inghilterra.
La prima trasferì la legittimità dell’esercizio del potere dai re assoluti alla nazione e perciò ai governi eletti dal popolo, la seconda diede avvio a un nuovo sistema di produzione e a nuovi soggetti sociali: il proletariato di fabbrica e la borghesia industriale.
Le innovazioni politiche irruppero in Italia con l’ingresso degli eserciti francesi.

Albero della libertà
 

Sezione 1. Crisi delle societÀ d´antico regime

Al cosmopolitismo dei Lumi si accenna in questa sezione con un planisfero del mondo conosciuto nel 1764 e con alcuni testi classici. La crisi del movimento riformatore, dinanzi all’acuirsi delle tensioni nella società spesso innescate dalle stesse riforme realizzate, a sua volta concluse il ciclo precedente. Sono proposti alcuni ritratti di sovrani riformatori accanto a immagini di stili di vita ormai prossimi a mutare. Ritratti di sovrani riformatori
 

Sezione 2. La Rivoluzione Francese 1789-1799

La rivoluzione è evocata, in aggiunta all'apposito video, da alcune figure di protagonisti e da alcuni momenti. Uomo del popolo
 

Sezione 3. La francia rivoluzionaria: guerre di difesa, di propaganda, di conquista 1792-1799

Nell'aprile 1792 scoppiò la guerra tra la Francia rivoluzionaria e l'Austria a cui si affiancano la Prussia e il re di Sardegna minacciato nei suoi possedimenti. La svolta interna alla Francia dal giugno 1792, con l’accentuarsi della pressione popolare diretta e l’insurrezione parigina del 10 agosto, aprì una nuova fase anche dal punto di vista militare con il ricorso alla “nazione in armi”. La vittoria del 20 settembre 1792 a Valmy ebbe una grande importanza politica e psicologica e mostrò come la Francia rivoluzionaria sapesse tenere testa ai più importanti eserciti europei, con truppe diverse dai soldati di professione. A questo punto la prosecuzione della guerra acquisì un nuovo significato di propaganda con le armi e non più solo di difesa della patria in pericolo. Proclamata la repubblica il 25 settembre 1792 e ghigliottinato il re Luigi XVI il 21 gennaio 1793, di fronte a una guerra continentale per esportare la rivoluzione, altri stati europei si aggiunsero a quelli già in armi nella prima coalizione antifrancese (Gran Bretagna, Province Unite, poi Spagna, Russia, principati italiani e tedeschi). Dopo vari rovesci militari, montagnardi e sanculotti reagirono con la leva di massa, con il terrore e un’economia di guerra. Nell’autunno del 1793 i francesi tornarono a vincere e la guerra di propaganda si trasformò in guerra di conquista. Fra il 1794 e il 1795 nuove vittorie diedero vita a repubbliche cosiddette “sorelle” come quella batava. Alla testa dell'armata delle Alpi emerse in fretta la figura del ventisettenne Napoleone Bonaparte. Documento con rappresentazione di Napoleone Bonaparte
 

Sezione 4. L'esportazione della rivoluzione e le repubbliche sorelle

Sono proposti due esempi di diffusione europea dei fermenti rivoluzionari. Uno sono le insurrezioni polacche del 1791 e 1794, spontanee e senza la presenza di truppe francesi, il che ne provocò in fretta la fine per l'intervento russo e la definizione spartizione della Polonia. L’altro è la repubblica batava “sorella” di quella francese, nata per iniziativa dei rivoluzionari olandesi, ma con l’appoggio determinante degli occupanti.
 

Sezione 5. Napoleone Bonaparte alla conquista dell'Italia 1796-1799

Con la campagna d’Italia dall’aprile 1796 la narrazione diviene piemontese e italiana e qui è illustrato soprattutto l’aspetto militare dell’occupazione francese rispetto alle contestuali vicende politiche e sociali, trattate nella sala successiva. Il Museo dispone di una importante collezione di vedute ed episodi della spedizione napoleonica di Bagetti, ma anche di C. Vernet, J. Beys, T. C. Naudet, J. L. H. Bellangé. Veduta della spedizione napoleonica
 

Torna all'elenco delle sale >>