Sala 21 - Italia: Triennio 1859-1861:
seconda guerra d’indipendenza, annessioni, plebisciti 1859-1860

Bersagliere
 

Inizia il triennio 1859-1861 che condurrà alla costituzione del nuovo Regno d’Italia, e il cui percorso prosegue nelle due sale successive. Il colore rosso evoca una nuova fase e insieme il sangue della guerra del 1859 contro gli austriaci. Alla guerra seguirono le insurrezioni nell’Italia centrale, i plebisciti e le annessioni al regno sardo. La sala illustra il punto di vista di tutte le forze in campo, francesi e piemontesi alleati, volontari italiani, austriaci avversari.

Zuavo
 

Sezione 1. Verso la guerra

Sono illustrati i due passaggi più noti prima dello scoppio delle ostilità, il discorso di Vittorio Emanuele II del “grido di dolore”, 10 gennaio 1859, e il matrimonio fra Clotilde di Savoia e Girolamo Bonaparte, 30 gennaio 1859. Discorso Vittorio Emanuele II
 

Sezione 2. La guerra italiana 26 aprile - 8 luglio 1859

Uno dei più importanti reportage di questa guerra fu affidato dal principe Eugenio di Savoia Carignano a Carlo Bossoli, i cui schizzi dal vero al seguito delle truppe si tradussero nelle note tempere, che nella sala rappresentano il racconto per immagini delle varie tappe. L’illustrazione è affidata anche alla importante pittura di storia esposta sulle pareti. Una parte di tale produzione è di nuovo, come nel 1848-1849, rappresentativa di quei pittori-soldati volontari, i quali, quasi sempre tra le file dei garibaldini, presero parte in prima persona alle vicende poi dipinte a caldo o poco dopo. Il fenomeno del volontariato pure nel 1859 fu un aspetto di grande importanza sul piano numerico e su quello delle motivazioni ideali. Sono illustrati i due passaggi più noti prima dello scoppio delle ostilità, il discorso di Vittorio Emanuele II del “grido di dolore”, 10 gennaio 1859, e il matrimonio fra Clotilde di Savoia e Girolamo Bonaparte, 30 gennaio 1859. La guerra italiana
 

Sezione 3. La guerra degli alleati francesi e dei nemici austriaci 26 aprile-8 luglio 1859

In Francia la guerra, voluta dall’imperatore, non era affatto popolare. Perciò la partecipazione francese fu molto pubblicizzata sia con singoli episodi di eroismo e virtù militari, sia con particolari di grandi scene corali di battaglia. Le litografie di Doré rispondevano a obiettivi più aulici e ufficiali, mentre l’Imagerie d’Épinal continuava a soddisfare un gusto semplice e popolare. Buona diffusione ebbe pure la caricatura antiaustriaca. Anche l’Austria, sconfitta militarmente e sul piano politico con la perdita dell’egemonia sull’Italia, aveva bisogno di celebrare l’evento. Per esempio nel 1862 Carolina Augusta di Baviera patrocinò una serie di trentacinque litografie sulla guerra del 1859, nelle quali, non potendosi rappresentare le sconfitte subite, l’attenzione si concentrò su singoli episodi di eroismo, di obbedienza, di abnegazione. Guerra alleati e dei nemici austriaci
 

Sezione 4. Dalle insurrezioni ai plebisciti in Toscana, Emilia, Romagna aprile 1859 - marzo 1860

Prosegue il racconto per immagini di Bossoli, con al centro cerimonie solenni ed entusiasmi popolari, feste, parate, luminarie, fuochi d’artificio. Si noti poi la piccola tela di grande valore artistico e simbolico del 1859 di F. S. Altamura, raffigurante un ragazzo col tricolore in spalla sulla collina di San Miniato il 27 aprile, giorno dell’insurrezione di Firenze. l’alta società parigina
 

Sezione 5. Cessione alla Francia di Nizza e della Savoia 1860

Illustrazione delle violente polemiche da tutta l’Italia contro il governo sardo. Illustrazione delle polemiche contro il governo sardo
 

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