Sala 19 - La guerra in Crimea: ingresso del regno sardo
nella grande politica internazionale 1855-1856

La guerra in Crimea: ingresso del regno sardo nella grande politica internazionale 1855-1856
 

Dopo la modernizzazione e l’italianizzazione all’interno del regno sardo nella sala precedente, si passa ora al primo passo per internazionalizzare la questione italiana. Il Piemonte inserì il problema entro la politica di potenza francese e inglese, puntando ad essere riconosciuto come l’unico interprete della spinosa questione. La guerra di Crimea fu il primo conflitto europeo quarant’anni dopo Napoleone I ed è il tema dominante di questa sala, in cui sono illustrate la partecipazione piemontese e degli altri paesi coinvolti, e le innovazioni tecnologiche sperimentate.

 

Sezione 1. Il teatro della guerra

È illustrato con un apparato cartografico e con immagini celebrative della solidarietà tra alleati. Gli stati italiani tra arretratezza e repressione
 

Sezione 2. Combattimenti. Il punto di vista piemontese

Di nuovo sono messi a confronto i punti di vista di tutte le potenze coinvolte. Ciascuna, compreso il regno sardo, svolse, a guerra in corso e dopo, una consapevole operazione propagandistica, enfatizzando scene gloriose ed epiche, soprattutto per far accettare alle rispettive opinioni pubbliche un’impresa non sentita e spesso avversata. Nel caso piemontese è stata pure conservata dei precedenti allestimenti del Museo la presenza di un paio di nuclei di cimeli di caduti, anch’essi espressione in origine dello spirito ottocentesco dei reliquiari dei morti per la patria. Un nucleo è quello dell’eroe eponimo Alessandro La Marmora. L’altro è di Salvatore Andreis, l’eroe meno noto caduto nel fiore della giovinezza. Combattimenti. Il punto di vista piemontese
 

Sezione 3. Combattimenti. Il punto di vista francese

Si segnalano le litografie di A. Adam e quelle popolari di Épinal. litografie di A. Adam
 

Sezione 4. Combattimenti. Il punto di vista inglese

Da segnalare le litografie di C. Bossoli e W. Simpson. litografie di C. Bossoli e W. Simpson.
 

Sezione 5. Una guerra senza morti nelle fotografie di James Robertson

Il Museo possiede una delle rarissime collezioni originali delle immagini scattate tra l’autunno 1855 e la primavera 1856 da James Robertson. Si trattò della prosecuzione del reportage inglese di guerra iniziato da Roger Fenton in Crimea, unendo due innovazioni sviluppate in quel conflitto, la fotografia e il reporter di guerra, i cui servizi, ormai quasi in tempo reale, grazie al telegrafo, raggiungevano un’opinione pubblica affamata di notizie, e da rassicurare con paesaggi ariosi, accampamenti ordinati, luoghi esotici, insomma una “bella guerra” che non mostrasse scene di morte. fotografie di James Robertson
 

Sezione 6. Combattimenti. Il punto di vista russo

Combattimenti. Il punto di vista russo
 

Sezione 7. Combattimenti. Il punto di vista ottomano

Combattimenti.Il punto di vista ottomano
 

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