Sala 12 - Italia: Statuto albertino e costituzioni del 1848

Arazzo con firma della costituzione
 

È la sala delle costituzioni concesse nel 1848 in Italia, in particolare dello Statuto albertino. Quest’ultimo è pure evocato nell’arazzo che rappresenta il sovrano nell’atto della firma e da un calamaio d’argento dorato a lui appartenuto. I due poli della sala, caratterizzata dalle pareti blu Savoia, sono il busto di Carlo Alberto e l’originale dello spartito del "Canto degli italiani", musicato da Michele Novaro su parole del mazziniano Goffredo Mameli, nel clima di entusiasmo per le riforme nel novembre 1847.

 

Sezione 1. Carlo Alberto e la concessione dello Statuto nel Regno di Sardegna

Nell’intreccio costantemente perseguito dei differenti livelli di comunicazione, il simbolo di sala rappresentato dall’arazzo con la firma dello Statuto parla a tutti i visitatori. L’arazzo però dialoga anche con altri oggetti vicini: per esempio, con il raffinato calamaio di alta oreficeria francese appartenuto al sovrano, che non è certo sia quello usato per la firma, ma che comunque la evoca, e con essa l’atto più importante compiuto da Carlo Alberto. E pure dialoga con il sottostante spartito musicale originale del "Canto degli Italiani", il cui testo non fu composto dal mazziniano Goffredo Mameli per lo Statuto, anzi era allora vietato, ma tuttavia fu l’inno più cantato spontaneamente in tutto il regno. Dialoga altresì con le feste per la circostanza, con i busti e i ritratti degli uomini del re per lo Statuto e la sua prima applicazione, con le pagine miniate offerte nel 1898 da Roma a Torino in segno di gratitudine. Statuto nel Regno di Sardegna
 

Sezione 2. Le altre costituzioni in Italia

Sono illustrate le altre costituzioni. Altre costituzioni
 

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