Sala 11 - Italia: liberali moderati, sovrani, riforme |
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Questa sala, italiana e piemontese in particolare, illustra l’alternativa moderata-riformatrice all’azione mazziniana esposta nella sala precedente. È dedicata alla crescita del movimento liberale moderato e alla richiesta di riforme e costituzioni soprattutto nel periodo tra il 1846 e il 1848. La collezione di bandiere e fazzoletti celebrativi, esibiti in tali manifestazioni, evidenzia la ricerca dell’accordo con i vari sovrani italiani. L’azzurro della sala evoca il colore dominante nei simboli moderati piemontesi dell’epoca.
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Sezione 1. Progresso economico e civile in alcuni stati italiani negli anni Trenta e Quaranta |
La Toscana di Leopoldo II è evocata con ritratti di intellettuali e con iniziative culturali. Un’ampia illustrazione è dedicata al regno di Carlo Alberto e alle molte trasformazioni avvenute nelle istituzioni, ma anche nell’arte, nell’istruzione, nella cultura, nell’assistenza, nell’economia. Alcune figure sono ricordate in modo particolare: la poliedrica attività di Massimo d’Azeglio e la sua importante azione per la formazione di un’opinione pubblica moderata; il neoguelfismo e il grande seguito che ebbe il progetto di Vincenzo Gioberti di una confederazione degli stati italiani; e poi ancora Cesare Balbo, Costanza e Roberto d’Azeglio, Giacomo Giovanetti, Giuseppe Barbaroux e molti altri. Soprattutto si sottolinea l’emergere di un nuovo personale amministrativo e intellettuale che negli anni Trenta e specialmente Quaranta collaborò attivamente allo svecchiamento del Piemonte e a dotarlo di importanti prerequisiti che ne sosterranno la funzione di traino e di aggregazione del movimento moderato negli anni Cinquanta fino all’Unità. |
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Sezione 2. Elezione di Pio IX e intensificata richiesta di riforme 1846-1848 |
L’accelerazione riformatrice partì dal più arretrato stato della penisola, con l’ascesa al soglio pontificio il 17 giugno 1846 di Pio IX. Per i suoi primi atti e per le enormi aspettative in tutta la penisola, il nuovo papa divenne subito un mito per il movimento liberale. La sua figura fu enfatizzata al di là delle reali intenzioni, e utilizzata come strumento di pressione sugli altri sovrani per indurli a intraprendere la strada delle riforme costituzionali. Il Museo possiede la più importante collezione di bandiere e fazzoletti celebrativi sventolati all’epoca nelle manifestazioni. |
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Sezione 3. Mobilitazione nel regno sardo per le riforme 1846-1848 |
Soprattutto in Piemonte, tra la fine del 1847 e l’inizio del 1848, la pressione della mobilitazione, la partecipazione collettiva, l’entusiasmo furono altissimi. Esprimevano le nuove modalità pubbliche della politica e aprivano la strada alla concessione delle costituzioni del 1848. Il clima è evocato anche con svariati oggetti di uso quotidiano realizzati ai fini di propaganda per le riforme. |
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